21 Febbraio 2017

Macchine pensanti

By brusco

Credo che stiamo sottovalutando l’impatto che la singolarità tecnologica (il momento in cui i computer raggiungeranno e inevitabilmente supereranno il cervello umano) avrà sul nostro mondo. Immaginate Sarah Connor alle prese con un T800 che, mentre i neuroni di Sarah stanno ad aspettare un impulso che va a 100 m/s, ha già pensato a come eliminarla, ha scritto una teoria unificata della gravitazione quantistica, fatto girare 18 milioni di simulazioni dell’universo dal big bang a oggi e si è fumato pure una sigaretta. Probabilmente la situazione non sarà così drammatica, ma non sarà facile riconoscere questi esseri senzienti come simili a noi. Ultimo pensiero della notte: e se ci fossero nell’universo esseri viventi con una velocità di pensiero molto ridotta rispetto alla nostra? Che elaborano un ragionamento lungo migliaia di anni utilizzando meccanismi che comunemente non associamo alla vita (tempeste solari tra stella e stella)? Li riconosceremmo?